
Nato e cresciuto a Palermo, nel quartiere di San Lorenzo, Dario Cascio vive lontano dalla Sicilia…ormai da troppi anni. Dopo la laurea in Relazioni Internazionali ha lavorato in due continenti e quattro Paesi diversi, ha preso parte a progetti come la traduzione in italiano del videogioco di Avatar, il coordinamento linguistico di Windows 8 e la creazione di sistemi di traduzione istantanea di alta qualità. Ha anche girato l’Europa nelle vesti di cantante di un gruppo Power Metal. Ma nonostante tutto, è rimasto un picciotto di quartiere, fortemente attaccato a Palermo e alla Sicilia. Come dice lui, “Non c’è cosa più bella di posteggiare a Piazza Indipendenza, attraversare Porta Nuova a piedi e perdersi tra le viuzze del centro storico più bello del mondo”. Sicilian Secrets l’ha intervistato.
D: Da dove nasce la tua passione per la linguistica e in particolare per la lingua siciliana?
R: Ho avuto la passione per le lingue, sin da bambino. Avevo uno zio e in realtà ho tuttora una parte di famiglia che vive in Australia, quindi sognavo di andare a vivere lì. Non ci sono mai andato ma ho girato il mondo, e ho sempre visto le lingue come il codice più importante per noi esseri umani: la comunicazione è alla base di tutto, e riuscire a interagire con le persone direttamente nella loro lingua, e quindi fondersi con la loro cultura, è secondo me la cosa più bella in assoluto. E poi il siciliano in particolare è una lingua che ho sempre parlato perché mio nonno parlava soltanto quello, non sapeva neanche scrivere. Con mio padre idem, per me è la mia lingua madre.

D: Secondo te, come si può conservare la tradizione del cunto siciliano tra le giovani generazioni? E a proposito, ci racconti qualcosa del tuo progetto Sessanta SeCunti?
R: Bisogna assolutamente conservare la tradizione, ma bisogna anche svecchiarla perché sono cambiati i mezzi di comunicazione. E per questo, dunque, ho creato Sessanta SeCunti. L’idea mi è venuta dopo una conversazione con un signore che lavora in campo linguistico, esattamente come me. Io da 16 anni, lui da almeno il doppio. Nonostante la sua formazione, però, non conosceva l’esistenza del siciliano. Allora ho detto ‘No, serve fare qualcosa per ridare un po’ di visibilità a una lingua che sta morendo, neanche troppo lentamente’. E così ho creato Sessanta SeCunti, perché secondo me occorre conservare la struttura del cunto siciliano tradizionale, ma anche attualizzarlo dandogli dei tempi diversi e un’ottica diversa, una visuale diversa. Valeva la pena provare, e seppure non sia iniziata benissimo, alla lunga ha pagato. Pertanto sì, dobbiamo utilizzare i mezzi nuovi al meglio e io credo di averlo fatto proprio con Sessanta SeCunti che di fatto, in questo momento, è l’unico format di cunti siciliani fatto in quel modo…iper-zoomato e in bianco e nero.
D: È uscito il tuo libro ‘Vuci Luntani’, di cosa parla? Cosa consigli ai lettori curiosi che si accingono ad averlo tra le mani?
R: ‘Vuci Luntani’ di Dario Cascio è un libro che originariamente è nato come audiolibro, e deriva dalla mia esigenza di ‘scappare’ da Sessanta SeCunti e potere raccontare qualcosa di più ampio. Io sono un musicista, ho studiato musica per tantissimi anni e a casa in Irlanda mi sono costruito un piccolo studio. Da qui ho pensato di provare a fare dei mini audiolibri, degli audioracconti strutturati con diversi personaggi, con musiche di sottofondo, un sacco di rumori che spesso ho creato io direttamente in studio, così…per divertimento. E così è arrivato ‘Vuci Luntani’, ho partorito questo libro che contiene 14 racconti in siciliano, tradotti anche in italiano e in inglese. La mia speranza per i lettori di Vuci Luntani è che riescano a immergersi nella mia visione della Sicilia, nell’amore che provo per la mia isola ma soprattutto per Palermo. Sono contento per alcuni commenti che ho ricevuto, soprattutto da parte di siciliani che come me abitano all’estero da tanto tempo. Quello che mi dicono è che in qualche modo i racconti di ‘Vuci Luntani’ li fanno riavvicinare a casa e fanno loro rivivere momenti dell’infanzia. È un libro emozionale e chi lo avrà tra le mani dovrà fare necessariamente un viaggio fra il folklore e la nostalgia.

D: Dario Cascio è un viaggiatore, eppure sono certa ci sia un luogo della Sicilia al quale non rinunceresti mai. Qual è?
R: Sono indissolubilmente legato a Palermo, per me non ci sono molti altri posti o forse non c’è altro posto al mondo che paragonerei alla mia città. Il centro è una passeggiata durante la quale mi emoziono sempre, Barcarello è il mio luogo del cuore perché continuo, sin da quando sono ragazzino, ad andare al mare lì, sempre, anche d’inverno quando torno a casa. Fuori Palermo, il mio posto preferito in assoluto è un borgo minuscolo: Torretta Granitola, poco distante da Mazara del Vallo.
D: Sei palermitano, cosa ti manca della tua città quando sei in Irlanda?
R: A me manca tutto di Palermo e ti devo dire che, ora che sono via da 16 anni, proprio questi 16 anni si stanno facendo sentire tutti come ‘una botta’, all’improvviso. Questa sensazione mi è scoppiata dentro un paio d’anni fa, sento la mancanza e sto cercando la via giusta per tornare a casa. L’Irlanda mi piace, 12 di questi 16 anni li ho trascorsi lì. Però negli ultimi tempi mi manca la mia città e vorrei rientrare in Sicilia.

D: Nella valigia da siciliano ‘errante’ di Dario Cascio, cosa non manca mai?
R: Nella mia valigia da siciliano ‘errante’ non manca mai da mangiare…nella valigia o nei famosi ‘pacchi da giù’. Al cibo siciliano non riesco proprio a rinunciare, è la cosa che mi lega di più a Palermo, oltre ovviamente alla mia famiglia e al fatto che Palermo, pur dopo aver vissuto in 4 Paesi diversi, è l’unico posto che mi fa accelerare i battiti del cuore.
D: E in ultimo, quali progetti futuri hai in cantiere?
R: Non lo so! Il 26 e 27 marzo ho partecipato alla Via dei Librai a Palermo, che è una splendida manifestazione in centro. Ho fatto due presentazioni e ora guardo al brevissimo termine. Ho in cantiere l’idea di scrivere altri libri, mi piacerebbe trasformare qualcosa in uno spettacolo teatrale, ma non sono un attore e quindi bisognerà vedere cosa ne esce…e poi, comu finisce si cunta!
Non vediamo l’ora di rivedere Dario Cascio in Sicilia, magari per raccontarci nuove storie… o semplicemente per ritrovare insieme il sapore di casa. Ma le nostre news non finiscono qua. Continuate a seguire Sicilian Secrets, dagli articoli sul blog alle interviste, senza dimenticare le novità sulla pagina Facebook e su Instagram. Stay tuned!
L'articolo Dario Cascio, il picciotto di Palermo che racconta la Sicilia al mondo sembra essere il primo su Sicilian Secrets Blog.